L'approccio KUBEKOM è una disciplina innovativa applicata alla gestione delle differenze culturali che supera i concetti classici e le tecniche di formazione standard. Contiene quattro componenti ugualmente significative: differenze culturali (1) e disuguaglianze strutturali nelle organizzazioni internazionali (2). Integra inoltre tutti gli aspetti rilevanti delle dinamiche nei gruppi o nelle cooperazioni (3) così come l'impatto di ogni biografia individuale (4). 

La cultura è un orientamento fondamentale che influenza profondamente il nostro comportamento. Da un lato, questo orientamento apporta stabilità e chiarezza. Dall’altro, può rappresentare una limitazione che esclude altre prospettive. La propria “normalità” culturale si basa sulla propria esperienza di vita. Poiché sappiamo che quest’ultima è totalmente differente da quella di qualsiasi altro individuo o gruppo culturale, possiamo di conseguenza parlare di un’immensa vastità di “normalità” culturali. In contesti di business internazionali, per esempio, diventa evidente che ci sono idee completamente diverse su quale sia la comunicazione “appropriata”. Anche il rispetto delle regole e i significati delle relazioni interpersonali vengono spesso valutati in modo diverso, generando malintesi e conflitti. 

Qualsiasi incontro tra due o più individui non è mai il medesimo: ciascuno di noi infatti ha ereditato inconsapevolmente un patrimonio storico e culturale che inequivocabilmente influenza la dinamica dell’interazione interpersonale. Le differenze sono spesso create intenzionalmente per classificare altre persone in cluster standard e quindi negare loro delle competenze, delle abilità o delle qualità. Da un lato, le persone che rivestono una posizione di potere, non riconoscono questa percezione. Le persone che hanno meno privilegi, d'altra parte, conoscono molto bene la sensazione di essere sottovalutati. Le attribuzioni che queste valutazioni comportano possono riguardare sia il genere che la cultura d'origine. 

Ogni gruppo presenta delle dinamiche ben distinte, non è infatti sufficiente utilizzare la cultura o il potere come unica spiegazione del comportamento delle persone all’interno dei gruppi. Quando le persone si incontrano in gruppi si sviluppa una dinamica molto specifica al suo interno. Durante gli incontri interculturali, queste dinamiche sono particolarmente cariche emotivamente. Si tratta di appartenenza, di partecipazione, di legami di gruppo e dell'immagine di "noi" e di "loro". 

Le culture non possono incontrarsi, persone sì. Se si segue questa semplice idea, la considerazione dell'individuo con la sua propria storia diventa un passo fondamentale nella gestione della diversità. Ogni essere umano ha un modo unico di agire che non può essere spiegato solamente dal background culturale. Il nostro comportamento può sempre essere inteso come una reazione al nostro passato individuale con tutte le diverse esperienze che hanno fatto parte e tutt’ora sono parte attiva della nostra vita.